Lui è alto, magrissimo, con i capelli bianchi da scienziato pazzo e due occhi vivacissimi che attraverso gli occhiali si guardano intorno e sono intenti a leggere uno dei tanti cartelloni che parlano di verbi, di feudalesimo, di soggetti economici e ghiandole esocrine, appesi alle pareti della stanza grande e vuota.
Il suo zaino è posato sulla cattedra.
-Buongiorno- dice Antea entrando.
-Buongiorno - risponde lui voltandosi e regalandole un sorriso gentile
-Io dovrei essere in questa classe adesso, aspetto che arrivino le ragazze e inizio la lezione.
- Oh si certo, io vado via subito. Ho un appuntamento qui stamattina e nell'attesa ero entrato in questa classe perché era vuota.
Si presentano.
Lei gli racconta che insegna da due anni in questa scuola diritto ed economia.
Lui insegna inglese.
- Salve Prof!-
- Ma chi è questo? Sembra Einstein!
- Miii pare uno scienziato pazzo con questi capelli!
- Perché non rimane qui con noi durante la lezione?
Antea lo guarda e gli fa cenno di restare.
Un gruppo di ragazze, incuriosite, si siedono a cerchio vicinissime alla cattedra.
Lui le osserva e ascolta divertito i loro commenti.
Riceve una telefonata ma chiude subito la conversazione dicendo che sta facendo una cosa importante.
La lezione inizia, ma stavolta non si parla solo di imprese o di tutela di lavoratori.
Si è parlato di comunicazione, di come relazionarsi con gli altri, soprattutto tra loro e di come un sorriso a volte è la risposta migliore ad una provocazione invece di tirare uno zaino in faccia a qualcuno.
Del perché studiare materie che a quindici o a sedici anni possono sembrare pesanti e a volte un pò noiose, ma che domani potrebbero essergli utili per acquistare "punti" rispetto ad altri e non essere tagliati fuori dal mondo del lavoro.
Del mito della caverna di Platone e degli uomini prigionieri delle loro verità e di come nella vita, in realtà, è importante sapere scegliere come comportarsi, che tutto dipende da ciascuno di noi e dall'impegno che ci si mette nel fare qualcosa di costruttivo.
E infine, del tesoro prezioso che ciascuno di noi possiede e che non è fatto di oro e gemme preziose ma di parole positive come: famiglia, rispetto, amicizia.
L'ora sta per finire. Ancora cinque minuti e poi ci sarà la ricreazione.
- Adesso devo andare - dice il Professore dai capelli come uno scienziato pazzo.
Poi si rimette lo zaino sulle spalle ringrazia e saluta con un "Baci stellari a tutte".
Antea, ha osservato per tutta l'ora i volti attenti e incuriositi di queste quindicenni, solitamente distratte e inghiottite da Facebook e WhatsApp.
Le ha viste annuire, riflettere su quanto si diceva e sorridere perché era bello ascoltare quelle belle parole piene di tanti significati.
Per questo ha provato un grande senso di gratitudine nei confronti di questo suo ospite inatteso e pensato che, in fondo, la scuola è fatta anche di baci stellari.
Il suo zaino è posato sulla cattedra.
-Buongiorno- dice Antea entrando.
-Buongiorno - risponde lui voltandosi e regalandole un sorriso gentile
-Io dovrei essere in questa classe adesso, aspetto che arrivino le ragazze e inizio la lezione.
- Oh si certo, io vado via subito. Ho un appuntamento qui stamattina e nell'attesa ero entrato in questa classe perché era vuota.
Si presentano.
Lei gli racconta che insegna da due anni in questa scuola diritto ed economia.
Lui insegna inglese.
- Salve Prof!-
- Ma chi è questo? Sembra Einstein!
- Miii pare uno scienziato pazzo con questi capelli!
- Perché non rimane qui con noi durante la lezione?
Antea lo guarda e gli fa cenno di restare.
Un gruppo di ragazze, incuriosite, si siedono a cerchio vicinissime alla cattedra.
Lui le osserva e ascolta divertito i loro commenti.
Riceve una telefonata ma chiude subito la conversazione dicendo che sta facendo una cosa importante.
La lezione inizia, ma stavolta non si parla solo di imprese o di tutela di lavoratori.
Si è parlato di comunicazione, di come relazionarsi con gli altri, soprattutto tra loro e di come un sorriso a volte è la risposta migliore ad una provocazione invece di tirare uno zaino in faccia a qualcuno.
Del perché studiare materie che a quindici o a sedici anni possono sembrare pesanti e a volte un pò noiose, ma che domani potrebbero essergli utili per acquistare "punti" rispetto ad altri e non essere tagliati fuori dal mondo del lavoro.
Del mito della caverna di Platone e degli uomini prigionieri delle loro verità e di come nella vita, in realtà, è importante sapere scegliere come comportarsi, che tutto dipende da ciascuno di noi e dall'impegno che ci si mette nel fare qualcosa di costruttivo.
E infine, del tesoro prezioso che ciascuno di noi possiede e che non è fatto di oro e gemme preziose ma di parole positive come: famiglia, rispetto, amicizia.
L'ora sta per finire. Ancora cinque minuti e poi ci sarà la ricreazione.
- Adesso devo andare - dice il Professore dai capelli come uno scienziato pazzo.
Poi si rimette lo zaino sulle spalle ringrazia e saluta con un "Baci stellari a tutte".
Antea, ha osservato per tutta l'ora i volti attenti e incuriositi di queste quindicenni, solitamente distratte e inghiottite da Facebook e WhatsApp.
Le ha viste annuire, riflettere su quanto si diceva e sorridere perché era bello ascoltare quelle belle parole piene di tanti significati.
Per questo ha provato un grande senso di gratitudine nei confronti di questo suo ospite inatteso e pensato che, in fondo, la scuola è fatta anche di baci stellari.
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