Passa ai contenuti principali

23 Maggio

C'era una volta una ragazzina di sedici anni che un sabato pomeriggio senza sole, si trovava a casa, seduta nel tavolo del soggiorno, a studiare Inglese perché il lunedì avrebbe dovuto fare il compito in classe. Era annoiata, un pò ansiosa e pensava che le sarebbe piaciuto tanto essere fuori in quel momento magari in giro con le sue compagne a ridere e  scherzare anziché stare chiusa in casa a studiare.
Alle 18 fa una pausa e accende la tv.
Edizione straordinaria del TG.Chissà cos'è successo? Pensava.Squilla il telefono. E' papà. Deve scappare di corsa in caserma. Un suo collega l'ha incontrato per caso mentre faceva una passeggiata in centro e gli racconta quanto è accaduto pochi minuti prima.
Al TG nel frattempo scorrono le immagini. Ci sono delle macchine completamente distrutte e ricoperte di terra rossa, tutto sembra offuscato dal fumo, un pezzo dell' autostrada Palermo-Trapani all'altezza di Capaci tutta smantellata, autoambulanze poliziotti e carabinieri che guardano ovunque cercano... Ma cosa??? Il giornalista continua a raccontare. Ci sono nuovi aggiornamenti. I dettagli aumentano ogni minuto sempre di più. Ma anche nella sua voce si avverte lo sgomento nell'annunciare la notizia dell'attentato al giudice Falcone, della moglie e dei suoi agenti della scorta e nomina tutte le vittime coinvolte.
La ragazzina ascolta senza dire una parola. Perché non ci sono parole che possano esprimere il dolore per quanto è successo. Dolore e vergogna. Perché ancora una volta la sua città si è macchiata di sangue.

Sono passati esattamente ventuno anni da quel tragico attentato.
Oggi quella ragazzina è una donna di quasi 39 anni e questo pomeriggio è in macchina con la sua bambina di 4 e tra mille indecisioni alla fine cede alla necessità di raccontarle la storia di un cavaliere di nome Giovanni che insieme ai suoi fedeli amici ha combattuto contro una strega cattiva che aveva trasformato la sua amatissima Terra, un tempo bellissima e piena di colori, in un luogo tenebroso dove regnava solo la malvagità e la prepotenza.
Perché per lei, come per tutti quelli che viviamo in Sicilia, e soprattutto a Palermo, il 23 Maggio si è trasformato in un'ombra nera che ci portiamo dentro e durante la quale i ricordi di quanto è successo durante quella giornata ritornano vivi più che mai "Per non dimenticare", come dicono gli slogan sugli striscioni delle manifestazioni che in questa data si organizzano, tutti coloro che in questa Terra ci hanno creduto a costo della loro vita e di quelli che ancora lottano ogni giorno per renderla un posto migliore. 




Commenti

Post popolari in questo blog

Canzone d’amore di una ragazza folle (Mad Girl’s Love Song)

Ne ho sentito una strofa l'altra sera in TV e immediatamente l'ho cercata su internet. E' una bellissima poesia di Sylvia Plath che ho deciso di postare sul blog tradotta in italiano e nella versione originale perché mi ha fatto ricordare che in fondo l'amore è "follia". Ma una follia bella, positiva che ci incoraggia e ci spinge a fare veramente l'impossibile, pure prendere la luna per la persona amata. Peccato che presi dalla quotidianità a volte ce ne dimentichiamo trasformando tutta la nostra vita in una routine e sopprimendo la parte più vera e reale di quello che siamo. Basterebbe semplicemente fermarsi un momento, lasciando via tutto il resto, per ritrovare quello scintillio nei nostri occhi che, pensiamo sia scomparso, ma che in realtà si è solo offuscato. Io chiudo gli occhi e tutto il mondo muore; Schiudo le palpebre e tutto rinasce. (Sono convinta di averti inventato.) Le stelle escon danzando in blu e rosso, Oscurità arbitraria entra al

Se devo chiedertelo, non lo voglio più.

Non ti chiedo di darmi un bacio. Non chiedermi scusa quando penso che tu abbia sbagliato. Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno, non ti chiedo di dirmi quanto sono bella, anche se è una bugia, né di scrivermi niente di bello. Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi per dirmi com'è andata la giornata, né di dirmi che ti manco. Non ti chiederò di ringraziarmi per tutto quello che faccio per te, né che ti preoccupi per me quando il mio animo è a terra e ovviamente, non ti chiederò di appoggiarmi nelle mie decisioni. Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi quando ho mille storie da raccontarti. Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più. Frida Kahlo L'ho trovata per caso su internet e mi ha emozionato fino a commuovermi perché profondamente vera... 💓

La Befana vien di notte

Aspettando la Befana ci mettiamo tutte e tre nel lettone degli ospiti in salotto...(Ma dormire, proprio no?) E vabbè stiamo sveglie e scattiamo mille foto buffe in questa unica sera di svago e risate che ci stiamo concedendo dopo questi giorni che di vacanza non ne hanno avuto proprio il sapore. Prima la Nana piccola influenzata, poi la cugina G., poi il nonno ricoverato in H (dove si trova tutt'ora), poi lo zio S. con la febbre e a ruota anch'io a Capodanno...e per concludere Mr.Big da stasera che è già Epifania e tutte le feste ( ma non le influenze!) si porta via.  Si, un po' di sano babbio fotografico ci vuole. Per me e per voi, piccole mie. E se stanotte la Befana da qui passerà, tanti bei doni nelle vostre calze trovare vi farà!